camminiam...
o sto benone, sì!/Mi piace tanto camminar...
di buon
passo andiam!/Strade in collina...
gallerie...
distese
d'erba.../Ghiaia sul sentier...
e poi per ponte un tronco c'è!"
La
primavera è il momento dell'anno in cui la voglia di uscire si fa
tanta ed è grande il desiderio di avere un contatto diretto con la
natura.
Si
ritorna bambini, si dedica del tempo a guardare le gemme, poi i
fiori, poi i colori delle colline e delle montagne e si cerca in
tutti i modi di stare sotto al tiepido sole a riscaldarsi dopo tanto
freddo.
Si
ritorna bambini appunto e come i bambini si
diventa ciò che si guarda e la natura che esplode ci incorpora.
Il simbolo di
questo ritorno alla vita è Totoro, spirito della nostra infanzia, il
gigantesco elfo peloso, baffuto e paffuto, che nel cartone animato di Miyazaki è invisibile a tutti ma non ai bambini.
Noi lo adoriamo,
adoriamo l'atmosfera e la fantasia in cui è immerso "Il mio
vicino Totoro".
Ci piace
perché dà una grande lezione di vita: fa mettere da parte i
pregiudizi e si fa apprezzare per ciò che fa e non per ciò che
appare.
Ci piace perché ci insegna la
gioia e la passione del vivere sano all'aria aperta, in comunione con
il passato contadino e i folletti protettrici della Natura.
Così
lo abbiamo invitato nelle Marche a stare con noi e abbracciarci nelle notti stellate ma anche sotto la pioggia che
porta con sé l'odore del cielo.
Ha
scelto di vivere nella tenda trasparente ai piedi dell'albero
di canfora, il suo habitat naturale.
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