Vi racconto le storie che sono dietro alle cose che trovo, che riciclo, che riuso e a cui do nuova vita grazie alla magia della creatività

mercoledì 10 dicembre 2014

Di un orsetto e del suo cuoricino

C'era una volta uno stampino per biscotti a forma di orsetto che viveva insieme ad altri stampini in un cassetto ignaro del fatto che in un altro luogo ci fossero altri suoi simili.
Un giorno lo stampino uscì dal cassetto per essere usato da mani grandi e mani piccole. 
Tagliò una pasta frolla stesa con lo zio mattarello.
La pasta era fatta con:
500 gr di farina
140 ml di olio di semi
un pizzico di sale
un cucchiaino di lievito
la buccia di un'arancia grattugiata
125 ml di orzo
200 gr di zucchero di canna

Mentre tagliava imperterrito si accorse che in un angolino c'era una pallina di color rosa che al posto dell'orzo e dell'arancia aveva 70 ml di acqua + 60 ml di Alchermes e 2 cucchiaini di lievito
Si chiese "dovrò tagliare anche quella? Lungo oggi il lavoro!"

Poi le mani lasciarono l'orso-stampino e presero uno stampino piccolo piccolo, un piccolo cuoricino timidino e con quello iniziarono a tagliare la pasta rosa.
Tutti gli orsetti stesi sulla teglia sembravano voler alzare la testolina per sbirciare dove sarebbero andati quei graziosi cuoricini e senza grande sforzo dopo qualche secondo si trovarono tutti con un cuoricino sul pancino: chi rimase stupito e chi abbracciò subito il piccolo cuoricino stringendolo a sé.

Tutti insieme in forno per 10 minuti per bloccare l'emozione e far crescere morbido il cuore...

Se l'AMORE vi sorprende tenetelo stretto!





sabato 27 settembre 2014

Di un incontro in un giorno di sole con un Tuono

... e niente... è un bel giorno di sole, si decide di fare una passeggiata lungomare con Alice libera di correre e Lorenzo felice in bicicletta.
Il mio lungomare preferito perchè profuma della mia infanzia, di mia nonna Maria e di estati spensierate.
Mi volto in cerca di Luigi che rimane indietro e avvisto una piccola pallina sul bordo della strada ciclabile.
- Alice guarda un micetto!-


Amore a prima vista. Come se ci volesse abbracciare si è avvicinato e noi siamo rimasti lì a fare due chiacchiere con questo tipetto simpatico sbucato dal nulla. 


Trascorso qualche minuto esce un altro micetto dal verde, tale e quale al fratello o sorella. La gente che passava intenerita domandava se fossero i nostri. Poi, in un attimo ci ritroviamo con una signora che aveva il marito sulla sedia a rotelle che mi dice:
-Io ne prendo uno, ma tu devi prendere l'altro, ok? se li lasciamo vanno verso la strada-
Senza pensarci rispondo - Certo! Va bene! -
E così mi ritrovo tra le mani un gattino amabile e molto astuto che si è saputo presentare in maniera geniale.
Torna Lorenzo dal suo giretto i bici ignaro:
- Ma dove sieti finiti?-
- Ci siamo fermati a chiacchierare con questo gattino che ha deciso di far parte della nostra famiglia-
- Allora significa che lo tengo in camera mia, un fratellino, assomiglia a Tuono di quel cartone che abbiamo visto-
Il cartone animato non me lo ricordo ma Tuono è di sicuro il nome giusto per lui (e se è una lei? mmm). Come un Tuono all'improvviso è apparso e come un Tuono ci ha scosso.

Dopo aver stretto la mano con la sua zampetta, Tuono ci ha seguito per tutta la passeggiata come fosse tenuto al guinzaglio. La magia di un incontro inaspettato ci ha donato semplicemente tanta tenerezza e dolcezza.






martedì 8 luglio 2014

Di Totoro e la seconda vita della Canfora

Se non avete mai visto il film d'animazione Totoro di Miyazaki correte a vederlo con i vostri bimbi.
A noi è talmente piaciuto il buffo e morbido animale di nome Totoro che per averlo sempre con noi lo abbiamo realizzato con i materiali recuparati per casa:
una camicia grigia
ago e filo
un pezzo di una vecchia tenda
imbottitura per cuscini

opplà...in poco tempo abbiamo dato vita al nostro Totoro.




Nel frattempo Luigi ha pensato di regalarmi la pianta della canfora sulla quale il Totoro vive.
La canfora è davvero una pianta straordinaria e forte in quanto ha avuto una seconda vita. I muratori l'avevano trapiantata per costruire un muretto ed è stata più di 2 giorni con le radici al sole.
Una volta ripiantata era ormai secca, ma non abbiamo mai smesso di darle le nostre attenzioni. 
Con l'arrivo della primavera abbiamo visto delle foglioline rispuntare da sotto e ora è una bella piantina di circa un metro!





martedì 24 giugno 2014

Di un sasso

Il sasso di cui vi parlo oggi è il sasso che per molti anni la nonnina ha usato per sollevare un vaso di fiori. Un bel sasso grande, piatto e liscio. Siccome l'ispirazione arriva quando meno te lo aspetti, un giorno ho detto a nonna Amelia "ma questo sasso ti serve?", la risposta è stata "e che ci faccio io?"
"Bene allora lo prendo e ti farò vedere come diventerà".
Vernice nera: ce l'ho.
Vernice rossa: non ce l'ho. "Babbo non è che è hai un po' di vernice rossa?"
"Rosso vivo o rosso arancio?"
Rosso vivo è perfetto.
Vernice bianca: ce l'ho.

Pulisco il sasso, inizio con il nero, poi il rosso, poi di nuovo il nero e per ultimo il bianco...

Una gigante coccinella porta-fortuna si è posata su uno scalino!


venerdì 20 giugno 2014

Di una borsa alla marinara

Frequentavo le superiori, quindi almeno 15 anni fa, quando mia zia mi portò questa maglia anni '70 di mio cugino. Le strisce colorate mi sono sempre piaciute, collo a barchetta, ma troppo lunga. Mi ricordo che la tagliai senza fare l'orlo. Quanto mi piaceva! La conservavo ancora, anno dopo anno, al cambio di stagione la rivedevo e anche se non me la mettevo più la tenevo a  vista perchè sapevo che da un momento all'altro avrei avuto un'illuminazione. L'illuminazione è arrivata per riutilizzarla di nuovo: ne ho fatto una bella borsa! Girata al contrario ho trapuntato la parte inferiore, trapuntato il risvolto del collo a barchetta e ci ho fatto passare un cordoncino per aprire e chiudere. Infine ho annodato le maniche per tenere la borsa sulla spalla. Ed ecco qua la borsa che sa di mare:


martedì 17 giugno 2014

Di una carrozzina degli anni '70 e del suo riciclo creativo



Questa è la storia simpatica ed ironica della carrozzina di mio marito! La dipinsi poco prima dell'inaugurazione del B&B, nel 2006. Non sapevo ancora di aspettare un bambino, l'avrei scoperto dopo alcuni giorni. Il colore verde significava per me la speranza che un'altra carrozzina sarebbe presto giunta a casa. Avevo in mente di usarla come carrello mettendoci sopra una tavola di legno, infatti per i primi tempi la usai così, ma ben presto la tavola si rovinò e provai ad inserirci il bidone della spazzatura che il vento portava spesso via. Voilà, entrava perfettamente e non si muoveva. Davvero una comodità unica: da qualunque parte del giardino ti trovi Lorenzo si diverte a raggiungerti e a caricare!

venerdì 6 giugno 2014

Di una lancia che spruzza luce



Mi capita di ritrovare oggetti nella stanzetta delle meraviglie-laboratorio di mio padre senza alcuna funzione apparente. Come questo porta lampada: vi ricorda qualcosa? Qualcosa che ha a che fare con i pompieri? La parte finale di una lancia che spruzzava l'acqua sugli incendi! Mio padre ce l'aveva da tanto tempo, no, non è stato un pompiere. Un meccanico, un elettricista sì ma non un pompiere. Aveva questa lancia nella sua officina e quando ha cambiato lavoro l' aveva predisposta per essere un portalampada, ma poi non è mai stata terminata. Comprato un paralume di un bel giallo ho finito l'opera e ora fa compagnia all'antica macchina da cucire di Nonna Amelia e la sera ci illumina mentre addormentiamo i bimbi.

mercoledì 28 maggio 2014

Di un piccolo mobile color giallo BMW 316

Quando io e Luigi stavamo cercando, in giro per le stanze della casa dei suoi nonni, mobili da riutilizzare per arredare le stanze del bed and breakfast, dopo un armadio e uno scrittoio è venuto fuori un vecchio mobiletto con 2 sportellini e un cassettino i cui pomelli erano di vetro. Uno di quei mobiletti di cui la versione in miniatura sarebbe stata bene in una casa delle bambole! Bombato, morbido, di color beige e tanto tanto leggero: questo faceva capire che il legno non era niente affatto buono. 
Nessuno gli dava importanza, ma io già lo immaginavo in bella vista a spadroneggiare da qualche parte in casa. 
Il mio collaboratore più stretto, mio padre, subito mi disse i colori delle rimanenze di alcune vernici che aveva a disposizione: un bordeaux e un giallo... ma mica un giallo qualsiasi!
Koronagelb 148 (Korona Yellow). Era il colore della sua BMW 316, che aveva venduto pochi anni prima. Aveva quella vernice perché, da precisissimo che è, ricopriva tutti i punti di ruggine che uscivano fuori.
Perché una BMW gialla? Vi chiederete. Gliel'ho chiesto tante volte anche io e la versione che so è questa: nel 1981, l'anno prima che nascessi io, i miei genitori avevano urgentemente bisogno di una macchina comoda, il rivenditore ne aveva solo 2 di bmw, una nera e l'altra gialla, ma la nera era quasi venduta e poi il nero, si sa, attira il sole...e allora perché non prenderla del colore proprio del sole?!!! Detto fatto, non ci pensarono due volte!




La BMW è un vivace ricordo della mia infanzia, il mobiletto è la chicca della cucina e fa parte dell'angolo tisaneria.









martedì 27 maggio 2014

Di un corredo in preparazione

Vi presento Nonna Amelia, bisnonna paterna dei miei bimbi. Lei adora raccontare storie passate riempiendole di dettagli e mentre lo fa sferruzza con i ferri creando meravigliose creazioni all'uncinetto: un'arte che ha imparato da piccola e che ha sempre mantenuto vivo il suo spirito creativo.





Una nonna sprint di 94 anni che stravede per l'unica nipote femmina! Così ripete spesso che la piccola Alice "fra pochi giorni si sposa" e sta lavorando sodo per il suo corredo.
Dopo circa un anno, a gennaio ha completato i 15 metri che servono per fare gli incassi e il bordo del copriletto. Io ho scelto il colore della stoffa e così insieme abbiamo realizzato questo:






Ma di certo non finisce qui il lavoro della nonna che ora è alle prese con gli asciugamani.

Io con la stessa stoffa del copriletto ho realizzato un anello che porta con sé la ricerca del colore in grado di esaltare il lavoro certosino delle sue mani.





giovedì 22 maggio 2014

Di una mattonella su un prato di ciliegie

Questa è la storia di una mattonella verde inutilizzata e abbandonata in mezzo ad una montagna di detriti dai muratori che hanno ristrutturato il casolare. Pulendo, il "giardiniere" Luigi la trova. Io la guardo e subito sento che quella mattonella avrà un senso e cambierà in giro di qualche minuto la sua condizione. Il suo colore verde è perfetto! Quattro smalti per unghie hanno formato la bacchetta magica per farla diventare una targa con il logo del mio bed and breakfast.





La stoffa su cui ho fotografato la mattonella ha anch'essa una storia. La stavo cercando nel web per fare un vestitino ad Alice, la fantasia con le ciliegie mi è subito piaciuta, ben si addice con il carattere sbarazzino della mia piccolina! Mi è arrivata dalla Francia e il suo filato ricorda la leggerezza dell'estate. Il giorno del suo primo compleanno, il 24 luglio 2012 Alice aveva indosso il suo vestitino di ciliegie e l'invito non poteva che essere scritto su questa illustrazione: